Cardinale Guglielmo Massaja
L’Abuna Messias del popolo etiope
Il Cardinale Guglielmo Massaja fu uno dei più grandi evangelizzatori della storia della Chiesa. “Sono un povero cappuccino, un missionario di Gesù Cristo”, così Massaja rispondeva a coloro che si complimentavano e lo chiamavano “Eminenza”; per l’occasione si fece fotografare, ma col povero saio francescano e l’immancabile bastone. Estremamente significativa, per capire la modestia e l’amabilità del Cardinale, una sua lettera, scritta il 3 settembre 1885 in risposta al Comitato per l’erezione di una lapide in suo onore al Palazzo comunale di Piovà: “Desidero che si sappia non essere io infine che un povero cappuccino, un missionario di Gesù Cristo; qualunque altra dignità o supposto merito non sono per me che maggiori debiti verso Dio e presso gli uomini, e chissà quanto dovrò piangerli in Purgatorio. Se inoltre tanti vogliono lodare e premiare le deboli fatiche della mia vita apostolica, protesto che non ho mai inteso servire la Chiesa e la Patria col fine di piacere a chicchessia e di farmi un nome o procurarmi onori presso la società, ma solo per adempiere il mio dovere e giovare alle anime redente da Gesù Cristo. Un nome qualunque non sarebbe per me che un bel fiore olezzante per un giorno, ma inutile per l’eternità. Ed a questa eternità conviene che ormai pensi di proposito perché i settantacinque anni che porto addosso mi avvisano che è vicino il giorno del rendiconto”.
Recensioni
There are no reviews yet.