Padre Anton Luli S.I.

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Padre Anton Luli S.I.

Soffrire con Cristo nell’Albania comunista

Il presente libretto esce nell’occasione della solenne beatificazione dei 38 martiri albanesi, ma è dedicato prevalentemente al padre gesuita Anton Luli che, pur non avendo ricevuto “il dono del martirio”, secondo l’accezione classica del termine, subì a più riprese il carcere più duro, torture di vario genere, umiliazioni e, nella seconda fase della sua terribile prigionia, finì per autoaccusarsi di aver battezzato un pronipote pur di scagionare la nonna del bambino arrestata assieme a lui. Durante la prigionia fu più di una volta dato per martire: le malattie contratte, ai polmoni e al cuore, potevano in effetti condurlo a morte da un momento all’altro. Quando il duro regime comunista iniziò a stemperarsi e finalmente gli concesse la libertà, padre Luli comprese che anche quel periodo che il Signore gli donava ancora da vivere (aveva 79 anni e morì ad 88 anni), poteva essere un’occasione preziosa per testimoniare la sua fedeltà al Signore misericordioso di fronte al mondo intero. In questa luce sta l’episodio, diventato emblematico, del perdono dato al suo torturatore. Questi, quando un giorno si incontrarono sul medesimo marciapiede, al vederlo da lontano, voleva deviare. Il padre Luli lo fermò, gli corse incontro e lo abbracciò in segno di perdono. E così poi visse nel resto dei suoi anni senza mai mostrare rancore verso nessuno. Padre Anton era una persona mite, ma con un’incredibile determinazione, profondo nel coltivare i legami non solo con parenti e confratelli. In carcere più di una volta aveva dato testimonianze di fede, pur consapevole che poteva costargli la vita. Era uomo delle beatitudini, di pace e riconciliazione.

Pagine

48, illustrate

Formato (cm)

12×20,5

Copertina

brossura

ISBN

9788866713494

Autore

Giovanni Arledler

Numero collana

520

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