Beato Enrico da Bolzano
Il santo che venne dal Nord
Il Beato Enrico nasce nella seconda metà del XIII secolo. Dalle principali fonti storiche si sa che era boscaiolo e spaccalegna. Si sposa in epoca imprecisata e ha un figlio, Lorenzo. Si trasferisce nel Trevigiano. Qui, al suo arrivo, è ospite in un monastero. Poi si stabilisce a Biancade, dove, una volta rimasto vedovo, lascia il figlio e si reca a Treviso. Trova alloggio in una stanzetta concessagli per carità. Inabile al lavoro decide di darsi alla contemplazione e alla vita da mendicante. La sua spiritualità penitenziale unita alla bontà e alla simpatia non passano inosservate. Già prima dell’alba è nel Duomo di Treviso per il mattutino e poi ascolta tutte le messe. Non passa giorno che non si accosti al sacramento penitenziale. Il pellegrino urbano Enrico conferisce alle vie cittadine, alle chiese, ai luoghi sacri un significato nuovo, induce alla riflessione, richiama alla meditazione. È un esempio per tutti e tutti lo conoscono. In poco tempo si ritrova circondato da una pienissima e consolidata fama di santità. La sua vita è contrassegnata da alcuni eventi miracolosi, ma è sulla sua tomba che fiorisce la fama di grande taumaturgo. Accade subito dopo la morte, il 10 giugno 1315.
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