San Charbel Makhlouf
“Le virtù nascoste e il trionfo del soprannaturale”
Non è difficile imbattersi in Libano nell’immagine di San Charbel, non solo nelle chiese e nelle cappelle, spesso a lui dedicate, ma anche in molte case, segno della grande devozione dei fedeli, che trovano in questa umile e nascosta figura di monaco eremita quasi un appello a ritrovare le radici profonde della loro stessa esistenza. La storia di San Charbel ha come punto di partenza quello che una volta era un piccolo villaggio del Libano, tra i monti del Nord, Beqaa Kafra, a circa 1.600 metri d’altitudine. Nato l’8 maggio del 1828 fu battezzato con i nomi Youssef Antoun Makhlouf. Nel 1851 entrò come novizio nel monastero di Annaya dell’Ordine Maronita Libanese. Prese il nome di Charbel, nome di un martire antiocheno. Nel 1859 fu ordinato sacerdote. Richiese ed ottenne di farsi eremita nel vicino eremo dedicato ai Santi Pietro e Paolo. Qui si sottopose alle più dure mortificazioni. Mentre celebrava Messa il 16 dicembre 1898, lo colse un colpo apoplettico; trasportato nella sua stanza vi passò otto giorni di sofferenze ed agonia finché il 24 dicembre morì. A partire da alcuni mesi dopo la morte si verificarono fenomeni straordinari alla sua tomba. Charbel Makhlouf venne beatificato nel 1965 da Paolo VI e canonizzato dallo stesso Pontefice il 9 ottobre 1977.
Recensioni
There are no reviews yet.