San Disma
Il buon Ladrone nel cuore del Vangelo
Mentre gli evangelisti Matteo e Marco parlano genericamente di “due ladroni crocifissi con Gesù, uno a destra, l’altro a sinistra”, sul Golgota fuori dalle mura di Gerusalemme, Luca invece distingue l’identità dei due, qualificandoli uno come il malfattore che insulta e l’altro come colui che prende le difese del Crocifisso “che non ha fatto nulla di male”. Il “buon Ladrone”, secondando l’impulso di pregare quel misterioso condannato che è al centro, esprime la sua invocazione: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. La risposta di Gesù è immediata e sconvolgente: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”. La tradizione ecclesiale – da antichi testi apocrifi e dagli scritti dei Padri della Chiesa – ci ha tramandato il nome del “buon Ladrone”: Disma o Tito. La figura del “buon Ladrone”, che suscita in molti un moto di inarrestabile simpatia, è l’immagine viva e affascinante della bontà misericordiosa di Dio.
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