di Luigi Nicoli
San Giuseppe (1556-1612), al secolo Eufranio Desideri, nacque a Leonessa, cittadina a pochi chilometri dalla Valle Santa Francescana di Rieti, da Cantalice dove nacque San Felice, e da Cascia e Norcia che dettero i natali a Santa Rita, a San Benedetto e a Santa Scolastica. Il nostro Santo sembra avere assorbito a pieni polmoni tutta l’aura mistica che spira da questi luoghi, arricchendola con il suo zelante apostolato, essenzialmente rivolto ai poveri delle contrade più sperdute dell’Umbria e dell’Abruzzo, ma anche agli schiavi cristiani di Costantinopoli, dove fu missionario per tre anni, dal 1587 al 1589, e dove subì il supplizio del gancio. Convertiva sia proclamando la Parola di Dio, sia con il suo esempio di vita, sia con iniziative sociali volte a lenire la povertà, come l’istituzione dei Monti Frumentari e di ospedali, sia con opere di pace. Ma un Santo è tale anche per il suo spirito profetico, attraverso il quale sa parlare agli uomini di tutti i tempi. L’attualità di San Giuseppe è rinvenibile nella sua grande opera di Evangelizzazione – oggi si parla di rievangelizzare l’Europa – nella sua coerenza tra Parola e Vita; nella sua missione in Turchia, per la quale si preparò studiando la cultura e la lingua ottomana.
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