SOLO QUELLO CHE SI ABBRACCIA PUO’ ESSERE TRASFORMATO
L’esperienza esistenziale e Teologica della fragilità
L’uomo fragile si accorge dell’esistenza dell’altro: non ha la pretesa di dominarlo ma di comprenderlo, riconoscendolo nella sua diversità, nell’uguaglianza e nei bisogni comuni. Molti esempi si possono trarre dal Vangelo, dove i veri protagonisti sono le persone fragili: poveri, malati, vedove, disabili, peccatori. Gesù sta con loro, e li difende, perché essi sono il vero metro dell’umanità. Non si vergogna di piangere per loro, come nell’episodio di Lazzaro, dimostrandosi egli stesso fragile, e più ancora se ne prende cura, trovando le parole giuste per riaccendere la speranza.
Giovanni Tangorra
Ecclesiologo e docente ordinario di ecclesiologia presso la Pontificia Università Lateranense
Credo che biblicamente, in realtà, chi scopra tale fragilità, e non se ne scandalizzi, può imparare a cercare Dio laddove è Dio stesso che ci cerca: non nella potenza, non nel soprannaturale, non in tutto ciò che ancestralmente evoca la staticità del sacro… ma nell’amore creativo, generoso, fedele, paziente e misericordioso.
Brunetto Salvarani
Teologo e docente di Teologia della missione e del dialogo presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-
Romagna
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