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Cecchetti Francesco
Cecchetti Francesco, nasce il 21 giugno 1964 a Carate Brianza, in provincia di Monza, nei pressi del celebre autodromo Nazionale di Monza. E’ in questo luogo che ha avuto modo di vedere da vicino il Beato Giovanni Paolo II, nell’incontro con in occasione del congresso eucaristico del 1983. Prima di questo incontro l’infanzia e l’adolescenza trascorsa in semplicità e serenità, anche se non mancano le difficoltà a causa di una malattia invalidante del padre Mario, che lo mette già all’età di nove anni di fronte alla realtà della malattia e della sofferenza, ed alle responsabilità che tale situazione comporta. A seguito dell’incontro con la persona affascinante e carismatica di Karol Wojtyla nasce il desiderio di conoscere meglio il Signore, ed intraprende il cammino di studi teologici. Per tre anni insegna religione nelle scuole medie, e dal 1994 lavora come assistente di persone anziane invalide presso una casa di riposo gestita dai religiosi di don Luigi Orione a Seregno ( MB) Nel frattempo collabora come assistente di teologia fondamentale e bioetica all’Università Cattolica del Sacro cuore di Milano. Contemporaneamente per un decennio ( dal 2000 al 2010) si dedica ad aiutare la madre Maria Teresa all’assistenza del padre, divenuto anziano e bisognoso di cure a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute fino alla sua morte nel 2010. Un immersione nel mistero della sofferenza, condiviso con la croce che il beato Giovanni Paolo portò fino al 2 aprile del 2005. In una settimana dal 3 al 9 aprile 2005 ha composto di getto con parole che sgorgano dal suo cuore il suo primo e fino ad ora unico libro:“Giovanni Paolo II raccontato a mio figlio”. Dal 2010 lavora come assistente presso il centro riabilitativo di neuropsichiatria infantile, G. Corberi di Limbiate ( MB), tenuto dall’azienda sanitaria locale della Provincia di Monza e Brianza. Cecchetti Francesco è sposato con Natividad, di origine peruviana, ha tre figlie Griz, Carol e Sofia, e vive alternando alle fatiche ed alle responsabilità di un padre di famiglia, la gioia della paternità. Il nome della figlia Carol è stato dedicato dai genitori come ringraziamento e riconoscenza alla mediazione del beato Giovanni Paolo, poiché sua nascita è stata un vero miracolo dell’amore di Dio. Al dolore della morte del padre terreno nel febbraio 2010 è giunta la gioia per la nascita della figlia Sofia, il cui nome è dedicato al mistero della sapienza che dalla sofferenza crea la gioia, e che dalla morte crea nuova vita. La sapienza di vita nella quale Giovanni paolo ci è maestro e guida.