Collana Mistero e Bellezza – poesia e fotografia
Nella visione cristiana la bellezza e la spiritualità possono essere comprese correttamente quando vengono poste in relazione con Dio: dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l’Autore (Sapienza 13,5). Il teologo svizzero Hans Urs Balthasar, nel secolo scorso, ha indicato l’attualità del bello come via per il recupero della verità e bontà delle cose. È la bellezza che restituisce l’umanità a se stessa, al mondo e a Dio perché esprime gratuità, capacità di prendersi cura e relazione fiduciosa con il trascendente: La nostra parola iniziale si chiama bellezza, è l’ultima parola che l’intelletto pensante può osare di pronunciare, perché essa non fa altro che coronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e il loro indissolubile rapporto.
La collana è fatta di piccoli libri spillati. Vogliono invitare i lettori ad entrare in un mondo di grazia, dove Dio è presente, di rivela e si nasconde, attraverso le creature e le opere umane. Poesia e fotografia, offrono un percorso di suggestioni e di armonia.
Il primo volume è intitolato La danza della Creazione. La natura, con le sue meraviglie, vuole aiutare a rileggere con sguardo contemplativo il mistero della Creazione. Il creato è il giardino che Dio ha donato all’uomo e alla donna perché se ne prendano cura e trasformino i loro giorni in canto di lode.
Il secondo volume è intitolato L’innamorata – Nel giardino l’incontro. L’incontro di Maria Maddalena con il Risorto. Un dialogo appassionato tra i due, offre al lettore il fascino della riscoperta dell’Amato, proprio nel giardino della vita, come agli inizi della creazione.
Il terzo volume è intitolato Sposa del bell’Amore. Canta la bellezza di Maria santissima, Sposa e Figlia del Misericordioso.
In preparazione: Bellezza crocifissa, introduce alla contemplazione del Crocifisso.
Oltre il buio…la luce. Canta la presenza discreta del Salvatore che attende la nostra risposta d’amore. La riflessione è ispirata dalla tela di Antonio Martinotti, “Cristo alla porta” (1953), e dall’opera “Il Volto di Cristo” di Rembrandt (1656).