di Valerio Morello
Il “martirio” del domenicano padre Giuseppe Girotti nel lager nazista di Dachau non è stato un frutto spontaneo, improvvisato, ma il risultato di una maturazione spirituale che ha bruciato le tappe senza negarsi tortuosità e dubbi. Allo studio e alle attività accademiche ha unito sempre la carità silenziosa e assidua per anziani e poveri della città e durante la terribile guerra ha continuato a praticare una carità squisitamente evangelica verso i più bisognosi e i più perseguitati, motivo del suo arresto e deportazione.
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