IL MISSIONARIO CHE NON SI FERMO’ MAI CIRILLO GIOVANNI ZOHRABIAN (1881-1972)
vescovo cappuccino
Il terzo consiglio plenario dell’ordine dei frati minori cappuccini, celebrato a Mattli (Svizzera) dal 29 agosto al 22 settembre 1978, ha trattato il tema “vita e attività missionaria”. Il documento finale del consiglio ha tra l’altro affermato che: “ogni vocazione francescana è fondamentalmente missionaria“.
Dopo quasi cinquant’anni, questo tema è ancora più che mai presente nell’attuale orizzonte ecclesiale, grazie anche al magistero e alle scelte pastorali di papa Francesco.
L’avventura umana del vescovo CIRILLO GIOVANNI ZOHRABIAN (1881-1972) è stata segnata da “una spontanea dimensione apostolica senza frontiere”, che ha dato alla sua vita proprio una caratteristica “fondamentalmente missionaria”.
Nella sua ansia apostolica padre Cirillo non ebbe soste, neppure dopo aver subito la tortura del palahàn. Un cammino, il suo, speso totalmente al servizio di Dio e dei fratelli.
E’ quasi impossibile racchiudere in poche pagine una vita paradossale come quella di padre Cirillo, testimone dell’amore di Dio per gli uomini. Egli fu professore per bisogno, scrittore per caso, costruttore di case e chiese senza un soldo e sempre oberato di debiti, vescovo e visitatore patriarcale degli armeni nella diaspora. Il tutto nella linea di una fedeltà gioiosa alla sua vocazione cappuccina di frate del popolo, secondo la migliore tradizione francescana.
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