Uomini e donne sulle tracce di Dio
Alberto Burzio (Barba Bertu) è un “talent scout” dei cuori e cerca cuori vivi, che battano col ritmo di Dio e della vita, all’unisono coi cuori degli altri, in particolare delle persone semplici, dei poveri. Scova dei cuori infiammati di carità, di servizio, di preghiera, nei posti più nascosti. Questa volta ha cercato nei corridoi delle case religiose e dei monasteri, luoghi di silenzio in cui non si trova gente che si impone, che dirige, che inventa, ma cuori che vivono semplicemente e con umiltà la vita che il Signore dona loro giorno dopo giorno. Alberto Burzio li fa parlare, raccontare, senza renderli protagonisti, magari colorando un po’ dei tratti di vita che possono apparire sbiaditi. […] Talvolta leggere una di queste storie può dare una risposta giusta a un interrogativo, a un dubbio, a una esitazione: sono vite vissute come quelle di tutti, ma nascondono una spinta verso la vita che in un mondo stanco sono integratori di sorriso alla Vita. Dalla prefazione di Padre Cesare Falletti.
Leggi l’articolo pubblicato sul sito La Fedeltà, il settimanale del Fossanese
Leggi l’articolo pubblicato sul quotidiano Avvenire
«Pronto, sono papa Francesco ». Più di una volta abbiamo letto e sentito raccontare storie iniziate in questo modo, con un’inattesa telefonata del Papa. Alberto Burzio, che in Val Varaita tutti conoscono come Barba Bertu, fa l’oste e il giornalista per un settimanale locale; la sua vicenda col Papa, oltre a tappezzare le pareti del suo b&b in forma di ritagli di giornale, la racconta così: «La telefonata mi è arrivata sul cellulare e si presentava con un numero privato. Naturalmente ho invitato l’interlocutore, che mi aveva chiamato Barba Bertu, a smetterla di fare scherzi e mi stupisco ancora oggi di non aver usato parole “colorite”. Lui ha insistito ridendo: “No, no, non è uno scherzo, sono proprio Papa Francesco. E volevo ringraziarla perché ho tra le mani il suo libro che mi donato…”. Io mi emoziono, non so più cosa dire… il Papa che mi telefona… Rispondo che non merito tanto onore, ma che se è proprio papa Francesco potrebbe esaudire un vecchio desiderio, un sogno… Può telefonare a suor Vincenza, una suora di 90 anni della Casa della Divina Provvidenza di Dronero, che da una vita assiste 13 disabili per 360 giorni all’anno? Lui replica serafico: “Suor Vincenza l’ho già chiamata. E stato un colloquio simpatico. Le ho chiesto, come mai è sempre rimasta a Dronero con le sue ragazze e mi ha risposto che con un caratterino come il suo nessuno la vuole …”» (clicca qui per leggere tutto l’articolo).
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